Le microcalcificazioni del seno sono depositi di sali di calcio nella ghiandola mammaria e leggendo il referto di una mammografia è abbastanza comune riscontrarne la presenza.
Le microcalcificazioni del seno sono un argomento che desta una certa preoccupazione nelle donne.
In realtà si tratta di alterazioni generalmente benigne, ma in alcuni casi è indicato compiere ulteriori esami diagnostici per escludere la presenza di patologie più gravi.
Con SenoClinic a Roma è possibile effettuare tutte le visite e gli esami per il controllo del seno e, se necessario, analizzare la presenza di lesioni non palpabili come le microcalcificazioni, grazie a sofisticati esami di approfondimento come il Mammotome®.
Cosa sono le microcalcificazioni del seno
Le calcificazioni del seno sono dei depositi di sali di calcio che si formano all’interno della ghiandola mammaria.
Difficilmente palpabili e molto spesso asintomatiche, queste lesioni sono facilmente visibili alla Mammografia con Tomosintesi per l’elevato contrasto che presentano ai raggi X.
In base alle dimensioni con cui si presentano sono distinte in:
- Macrocalcificazioni, quando sono maggiori di 1cm,
- Microcalcificazioni, quando sono inferiori a 1cm.
In base alle loro caratteristiche si distinguono in:
- Calcificazioni benigne, alterazioni isolate che non hanno potenziale maligno e non devono preoccupare la paziente;
- Calcificazioni sospette, quando presentano caratteristiche intermedie;
- Calcificazioni maligne, alterazioni spia di un processo di degenerazione più ampio come ad esempio una neoplasia della ghiandola mammaria.
Cosa possono indicare le microcalcificazioni del seno
Nella maggior parte dei casi le microcalcificazioni del seno sono alterazioni benigne del tessuto mammario.
Le calcificazioni benigne possono indicare la presenza di cisti, di fibroadenomi o di esiti infiammatori precedenti, e la loro comparsa è fisiologica in corso di invecchiamento.
Il riscontro di calcificazioni benigne non richiede ulteriori indagini diagnostiche e non deve preoccupare la paziente.
In altri casi le microcalcificazioni del seno sono delle alterazioni maligne e possono rappresentare un segnale d’allarme per la presenza di un’eventuale neoplasia della mammella.
In questo caso è opportuno procedere con una biopsia della lesione (biopsia stereotassica del seno) per ottenere una diagnosi accurata e definitiva.
Per distinguere le calcificazioni benigne da quelle potenzialmente maligne è opportuno considerarne le caratteristiche. La forma, la densità, il numero e la distribuzione delle calcificazioni sono parametri che permettono di trarre indicazioni sulla natura della lesione.
Classificazione delle microcalcificazioni
Per distinguere una calcificazione benigna da una maligna è necessario analizzare diversi parametri:
- Dimensioni (grandi o piccole)
- Forma (tonde o lineari)
- Densità (maggiore o minore)
- Distribuzione (concentrata o distribuita)
- Margini (regolari o irregolari)
Andando ad analizzare questi parametri è possibile distinguerle in:
- Calcificazioni benigne: le alterazioni benigne sono poco numerose, di dimensioni maggiori, densità omogenea, forma tondeggiante e margini regolari. Nel caso in cui la mammografia rilevi delle calcificazioni benigne la paziente non si deve preoccupare e non è necessario svolgere alcun approfondimento diagnostico. È indicato svolgere una mammografia di controllo ogni anno.
- Calcificazioni sospette: si definiscono sospette le alterazioni del tessuto mammario che presentano aspetti tipici delle calcificazioni benigne con qualche irregolarità e alcune caratteristiche lievemente anomale. Nel caso in cui la mammografia rilevi la presenza di queste alterazioni è indicato svolgere una mammografia di controllo ogni 6 mesi.
- Calcificazioni maligne: le alterazioni maligne sono più numerose, di dimensioni ridotte, densità maggiore e non uniforme, forma puntiforme o lineare, margini irregolari. Nel caso in cui la mammografia rilevi la presenza di alterazioni che potrebbero essere maligne è necessario procedere con una biopsia della lesione che verrà successivamente analizzata in laboratorio.
Per svolgere la biopsia della microcalcificazione si può ricorrere alla biopsia chirurgica, metodica tradizionale invasiva, o alla biopsia stereotassica con Mammotome, metodica innovativa più rapida e meno invasiva.
La biopsia stereotassica con Mammotome
La biopsia stereotassica con Mammotome è una procedura radioguidata e consente di estrarre campioni di tessuto contenenti le microcalcificazioni, per poterne poi analizzare la natura e capire se sono pericolosi.
È definita stereotassica per l’utilizzo di una tecnica che consente di indirizzare la sonda sulla lesione da asportare con estrema precisione, permettendo di prelevare meno tessuto possibile.
Con questa procedura è possibile effettuare agobiopsie mirate su lesioni della mammella anche molto piccole che saranno poi inviate al patologo per effettuare l’esame istologico.
La biopsia stereotassica si svolge tramite un intervento mini-invasivo che consente l’asportazione del tessuto tramite una piccola sonda controllata dal computer.
L’intervento è di semplice esecuzione e rappresenta un’alternativa meno invasiva e più rapida rispetto alla classica biopsia chirurgica delle lesioni mammarie.
Come si esegue la biopsia delle calcificazioni con Mammotome
L’esame si svolge in un’unica seduta ambulatoriale, in anestesia locale, con la paziente stesa su un lettino in posizione prona.
Nella prima fase il medico adopera una speciale macchina mammografica digitale che serve a riprodurre le immagini del seno e a visualizzarle contestualmente sullo schermo di un computer.
Nella seconda fase, grazie all’ausilio del Mammotome® il radiologo effettua prelievi multipli di tessuto (solitamente 12) mediante una piccola sonda con ago controllata dal monitor del computer.
L’operazione non richiede successiva sutura in quanto l’incisione è unica e molto piccola, circa 3 mm. Si applica solo una leggera pressione per interrompere il sanguinamento e si copre il punto del prelievo con una medicazione.
Subito dopo la paziente può tornare a casa e dal giorno seguente potrà riprendere le normali attività.
Paura delle microcalcificazioni del seno
La presenza di microcalcificazioni fa parte del fisiologico processo di senescenza della mammella e non deve preoccupare eccessivamente la paziente.
Biopsia delle calcificazioni con Mammotome a Roma
Con SenoClinic è possibile sottoporsi alla biopsia stereotassica delle microcalcificazioni del seno con Mammotome. SenoClinic opera a Roma presso la Casa di Cura Villa Mafalda.
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AVVISO ALLE UTENTI
Le informazioni contenute in questa pagina sono solo a scopo informativo e non possono assolutamente sostituire il parere del medico. Ogni terapia è individuale e deve essere monitorata dal proprio specialista. Per risolvere i tuoi dubbi richiedi tranquillamente un consulto a SenoClinic.
Fonti Bibliografiche