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Mammografia a Roma

La mammografia a Roma è disponibile a Roma al Centro di Senologia di SenoClinic.

La mammografia è un esame di controllo utilizzato per rilevare e diagnosticare il tumore al seno ed altre patologie mammarie. Insieme all’autopalpazione e agli altri accertamenti clinici, la mammografia rappresenta uno strumento fondamentale per la diagnosi precoce del carcinoma mammario.

In questa pagina spieghiamo cos’è la mammografia, a cosa serve, come si esegue, quando farla e cosa fare dopo il controllo mammografico.

Cos’è la mammografia

La mammografia è una radiografia del seno eseguita con una bassa dose di raggi X. Può essere utilizzata sia per fini diagnostici che di screening.

A cosa serve la mammografia

L’esame mammografico viene effettuato per individuare la presenza di formazioni potenzialmente tumorali alle mammelle. La mammografia ha un’efficacia diagnostica molto elevata perché consente di individuare anche anomalie di piccole dimensioni, come le microcalcificazioni.

L’esame non ha particolari controindicazioni e anche se espone la paziente ai raggi X, le tecniche più moderne permettono di utilizzare una dose di radiazioni ionizzanti estremamente bassa.

La mammografia non è solo un semplice mezzo diagnostico: la sua ripetizione ad intervalli di tempo regolari è fondamentale per prevenire il tumore più diffuso per incidenza e mortalità nelle donne.

Come si esegue la mammografia

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La paziente in piedi, in prossimità del mammografo, appoggia su un apposito sostegno una mammella per volta.

Ogni mammella viene leggermente compressa tra due piastre e radiografata sia in senso orizzontale che a 45 gradi.

La compressione della ghiandola mammaria rappresenta un fattore molto importante ai fini dell’acquisizione di immagini di buona risoluzione.

Spesso, proprio la compressione del seno può essere motivo di ansia e paura da parte della donna.

In realtà, anche se si avverte un leggero fastidio, la mammografia non può essere considerata un esame doloroso.

In seguito, comincia l’esame vero e proprio. I raggi x trasmessi attraverso la mammella vengono convertiti in segnali elettronici per poi essere digitalizzati e fissati in un computer. La mammografia dura pochi minuti.

L’immagine radiografica viene trasformata in un‘immagine digitale ad altissima risoluzione che l’operatore potrà visualizzare sul monitor in tempo reale per poi archiviarla e trasmetterla ai medici radiologi, i quali potranno esaminarla in ogni dettaglio e refertarla.

Quando fare la mammografia bilaterale

Dopo i 40 anni, la mammografia è l’esame d’elezione per la ricerca di tumori al seno, soprattutto in fase iniziale (ad esempio microcalcificazioni con diametro oltre 0,1 mm).

Oltre a individuare lesioni molto piccole, l’esame consente di definire meglio la posizione e l’estensione del tumore e di verificare l’eventuale presenza di altre lesioni sospette.

Le donne, dai 40 anni in poi, dovrebbero sottoporsi alla mammografia ogni anno. Per le pazienti dalla storia familiare in cui già figurano uno o più casi di cancro alla mammella, il senologo può raccomandare di iniziare i controlli mammografici prima dei 40 anni.

Cosa fare dopo la mammografia

Dopo essersi sottoposti alla mammografia, è necessario attendere i risultati. Se dall’esame emerge un quadro della situazione che non desta particolari preoccupazioni, il senologo consiglierà comunque di sottoporsi a nuovi controlli, ad intervalli regolari.

Nel caso in cui vengano riscontrate delle anomalie, non è detto che la diagnosi coincida con la presenza di un carcinoma al seno. Prima di fornire risposte certe ed inequivocabili, sarà necessario sottoporsi ad ulteriori accertamenti o ad altri esami come l’ecografia mammaria, la tomosintesi, la risonanza magnetica al seno, la biopsia.

La mammografia è in grado di individuare anche lesioni piccolissime di cui però non si riesce sempre a identificare la natura. Per questo motivo, in casi sospetti, è possibile associare ulteriori controlli all’esame mammografico.

La mammografia con SenoClinic a Roma

I nostri Specialisti, diretti dalla Dottoressa Simonetta Rossi, eseguono la mammografia a Roma. SenoClinic opera presso la Casa di Cura Villa Mafalda.

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AVVISO ALLE UTENTI
Le informazioni contenute in questa pagina sono solo a scopo informativo e non possono assolutamente sostituire il parere del medico. Ogni terapia è individuale e deve essere monitorata dal proprio specialista. Per risolvere i tuoi dubbi richiedi tranquillamente un consulto a SenoClinic.

Bibliografia

Autier P, Boniol M. Mammography screening: A major issue in medicine. Eur J Cancer. 2018 Feb;90:34-62. doi: 10.1016/j.ejca.2017.11.002. Epub 2017 Dec 20. PMID: 29272783.

Le risposte alle domande più frequenti sulla Mammografia

Ci sono alcune regole generali da rispettare prima di fare la radiografia mammaria: è sconsigliato applicare profumi o deodoranti e creme sul seno o sulle ascelle. Queste sostanze potrebbero falsare le immagini in fase di acquisizione.
L’esame radiografico ai seni può essere eseguito sempre, anche durante il ciclo mestruale. Meglio evitare di fare la mammografia nel periodo pre-mestruale, perchè la tensione mammaria causata dagli ormoni potrebbe causare un maggiore fastidio durante la compressione.
La mammografia non può essere effettuata durante la gravidanza a causa delle radiazioni che, pur essendo in dosi bassissime, caratterizzano questo esame. In caso di allattamento, va subito chiarito che la mammografia non comporta alcun rischio per la salute della mamma o del bebè. L’unico motivo per cui, spesso, si preferisce rimandare questo esame al termine dell’allattamento è il fatto che le mammelle in questa fase sono inbibite di latte e risultano più difficili da studiare. Se non ci sono condizioni di particolare urgenza è preferibile rimandare l'esame nei mesi successivi.
La mammografia digitale ha un'accuratezza diagnostica di gran lunga superiore rispetto a quella tradizionale analogica, quella su pellicola per intenderci. L'immagine digitale, dopo l’acquisizione, può essere studiata dal radiologo in alta risoluzione sul monitor del computer: questo permette di migliorarne il contrasto, la luminosità e le dimensioni, evidenziando in modo più chiaro e accurato anche sottili alterazioni, indicative di un tumore di piccole dimensioni.

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