Tecniche chirurgiche ricostruttive dopo un tumore al seno

Quali sono le tecniche chirurgiche ricostruttive dopo l’asportazione di un tumore al seno?

Abbiamo tre tipi di tecniche chirurgiche fondamentali per la ricostruzione del seno dopo un tumore.

La prima prevede l’impiego di protesi che sono delle protesi sintetiche che vengono acquistate e impiantate nella paziente.

La seconda grande branca prevede l’impiego di tessuti propri della paziente che vengono spostati da un’altra parte in regione mammaria della paziente stessa.

E la terza branca, più innovativa, è rappresentata dalla chirurgia rigenerativa, cioè il trasferimento di cellule staminali del grasso in altre zone della paziente, con interventi di liposuzione e poi di lipofilling nella regione mammaria.

Tipi di tecniche chirurgiche ricostruttive dopo un tumore al seno

I tipi di intervento che solitamente si affrontano in seguito all’asportazione del tumore e di cui abbiamo accennato prima, sono tre capitoli differenti tra loro, che hanno indicazioni completamente diverse a seconda dei singoli quadri clinici della paziente.

Tecnica chirurgica ricostruttiva con protesi al seno

L’impiego delle protesi è tecnicamente l’intervento più semplice, quello meno invasivo per la paziente e che quindi le pazienti tendono a preferire di più perché non comporta nessun danno in altre zone del corpo: si tratta di impiantare al posto della mammella asportata una protesi che ne simula il volume precedente.

La ricostruzione con protesi può essere fatta in due modi.

O in un tempo unico, cioè direttamente al termine della mastectomia, dove viene impiantata la protesi nella loggia che viene lasciata svuotata dall’asportazione della mammella, oppure può essere fatta in due tempi chirurgici, ovvero al termine della mastectomia.

In quest’ultimo caso, viene inserito un espansore cutaneo che viene poi gonfiato nei tre mesi successivi con delle semplici punturine per essere poi sostituito dopo sei mesi con la protesi definitiva.

Tecnica chirurgica ricostruttiva con tessuto autologo

Purtroppo in alcune condizioni le pazienti devono essere sottoposte ad altri tipi di terapie oltre che all’asportazione chirurgica, quali ad esempio la radioterapia.

Si tratta di metodiche un po’ invasive sui tessuti che possono compromettere l’impiego delle protesi, e quindi l’impiego della soluzione più semplice per la paziente stessa.

Allora in questi casi si deve adottare preferibilmente una tecnica che non prevede l’utilizzo della protesi, ma quello di tessuti propri della paziente, ovvero l’uso di tessuto autologo.

Chiaramente questa tecnica prevede necessariamente che si debba fare un danno in una zona lontana dalla sede mammaria per prelevare dei tessuti che poi dobbiamo rispostare per ricostruire la mammella.

Questo è il motivo per cui questa tecnica non è di per sé amata dalle pazienti. Tuttavia in alcuni casi diventa la prima scelta chirurgica.

Chiaramente, l’attenzione del chirurgo plastico, oltre che a rispristinare un cono mammario adeguato e di forma corretta, è quella di lasciare meno danno possibile nella zona in cui andiamo a prendere questi tessuti.

Quindi, onde evitare di lasciare cicatrici visibili in modo innaturale, le tecniche che noi utilizzeremo faranno in modo che i segni siano ben nascosti dai comuni capi intimi della paziente.

Tecniche chirurgiche ricostruttive con protesi
ricostruzione oncologica del seno con tessuto autologo
ricostruzione oncologica del seno con cellule staminali

Tecnica rigenerativa dopo un tumore al seno

Da un punto di vista di innovazione quello che rappresenta il futuro forse della chirurgia plastica e ricostruttiva della mammella è rappresentato dalla chirurgia rigenerativa.

Si è scoperto che noi abbiamo nel nostro tessuto adiposo una quantità importante di cellule staminali e che quindi questo tessuto adiposo può essere prelevato facilmente con un intervento di liposuzione da qualsiasi parte del nostro corpo, per poi essere utilizzato per riempire una loggia della mammella svuotata dalla presenza e dall’asportazione di un tumore.

Questa tecnica è molto affascinante da un punto di vista prettamente chirurgico, tuttavia, non è ancora sufficiente a sostituire le altre due metodiche di ricostruzione mammaria.

Però in casi selezionati, praticamente in donne con seno molto piccolo o con abbondanza di tessuto adiposo in altre zone donatrici, come le cosce o l’addome, si può riuscire anche già adesso a fare delle ricostruzioni complete di mammella senza fare cicatrici in altre zone del corpo e senza utilizzare le protesi mammarie.

E questo è un capitolo decisamente moderno e affascinante della chirurgia senologica ricostruttiva, perché l’idea di arrivare un domani ad una ricostruzione interamente effettuata con il grasso è un qualcosa che risolverebbe moltissimi problemi alle pazienti, sia perché le protesi necessitano di essere sostituite dopo un tot numero di anni, sia perché la soluzione con tessuti propri comporta cicatrici in altre zone corporee.

La ricostruzione con grasso proprio, prelevato con una semplice liposuzione, sarebbe veramente l’uovo di colombo che risolverebbe moltissimi di questi problemi alle donne che devono affrontare tale intervento.

Ad oggi stiamo già percorrendo questa strada.

Questa metodica si può già utilizzare per piccole ricostruzioni mammarie, ricostruzioni di mammelle piccole, medio-piccole con ottimi risultati e ci si augura che in futuro la tecnologia ci consenta di utilizzare l’attecchimento di questo grasso anche per la ricostruzione di mammelle più importanti.

Come si affrontano gli interventi di ricostruzione del seno

Gli interventi demolitivi e ricostruttivi vengono effettuati insieme dall’inizio tra i due chirurghi.

Le scelte demolitive vengono concordate tra il chirurgo senologo e il chirurgo plastico, in funzione delle caratteristiche del tumore, della sede del tumore, delle caratteristiche della mammella controlaterale o anche delle caratteristiche dei tipi di terapie che la paziente dovrà fare nel periodo successivo.

E tutte queste valutazioni vengono fatte necessariamente prima dell’intervento insieme e non solo durante l’intervento: quindi la collaborazione tra il senologo e il chirurgo plastico inizia prima dell’intervento.

Quando si arriva in sala operatoria si è insieme solo per affrontare eventuali eventi inaspettati, ma il programma chirurgico viene già stabilito in anticipo fra i due specialisti.

È dalla collaborazione di due super specialisti che si hanno i risultati migliori da questo punto di vista per le pazienti.

Tecniche chirurgiche ricostruttive dopo un tumore al seno

Nel video, illustra l’argomento il Dr. Alessio Caggiati, Specialista in Chirurgia plastica e ricostruttiva.

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Bibliografia – Tecniche chirurgiche ricostruttive dopo un tumore al seno

Tomita K, Kubo T. Recent advances in surgical techniques for breast reconstruction. Int J Clin Oncol. 2023 Jul;28(7):841-846. doi: 10.1007/s10147-023-02313-1. Epub 2023 Feb 27. PMID: 36848021; PMCID: PMC10310570.

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