La mammografia nelle pazienti con protesi al seno è attendibile dal punto di vista diagnostico?
In particolare le tecnologie di tomosintesi digitale permettono di acquisire un’immagine tridimensionale, andando a superare i limiti della mammografia convenzionale bidimensionale e ottenendo gli stessi risultati di accuratezza diagnostica anche nelle pazienti con protesi al seno.
Cosa fare in caso di protesi al seno?
Nel caso di protesi, è però necessario che la paziente informi l’equipe medica prima di effettuare l’esame mammografico, sia nel caso di mastoplastica additiva, e che quindi ha posizionato protesi per fini estetici, sia nel caso di una patologia mammaria.
In questo modo il tecnico potrà personalizzare l’esame anche in base al tipo di intervento e di protesi che è stata posizionata.
Differenza tra tomosintesi e mammografia tradizionale
La tecnologia di tomosintesi ci permette di superare i limiti dati dalla sovrapposizione di immagini, in particolare nelle mammelle dense, e di visualizzare il seno e il dispositivo protesico, senza impiegare un tempo maggiore durante l’esecuzione dell’esame.
Inoltre l’esame presenta una dose equivalente di radiazioni rispetto la mammografia tradizionale, per cui non vi è alcun aumento significativo della dose totale che viene erogata alla paziente durante l’esame.
La mammografia con le protesi al seno è attendibile?
Nel video, illustra l’argomento la Dr. Giulia Claroni, Specialista in Radiologia.
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Bibliografia