Tumore al seno: uno studio italiano sulla qualità di vita

La cura di una donna con tumore mammario non termina con l’intervento chirurgico. Una volta rimosso il tumore, il rapporto medico-paziente dovrebbe arricchirsi e continuare. Proprio per migliorare il percorso delle donne con tumore al seno prima, durante e dopo le cure, alcune strutture d’eccellenza hanno dato via a un innovativo studio sulla qualità della presa in carico e delle terapie per le pazienti con tumore al seno. Le donne che aderiranno allo studio potranno beneficiare personalmente di un nuovo modello di presa in carico. Inoltre, contribuiranno all’obiettivo di miglioramento futuro della qualità di vita durante le terapie.

Misurare il peso reale del tumore al seno

Le partecipanti allo studio saranno scelte fra le candidate a un intervento chirurgico per carcinoma infiltrante o in situ della mammella. In seguito, aderiranno a un programma di accompagnamento dopo la dimissione. Le pazienti saranno seguite per almeno due anni durante tutti i trattamenti previsti nei loro piani di cura. Durante questo periodo si cercherà di avere un riscontro misurabile sui risultati di salute nel tempo, sulla qualità e sulla sostenibilità dei servizi sanitari e assistenziali. Le pazienti verranno periodicamente contattate da una figura specializzata. L’obiettivo è valutare la qualità di vita, sia funzionale che psicologica, le eventuali complicanze, l’influenza delle cure sulla sfera lavorativa, sociale e familiare. Elaborando tutti questi dati, sarà possibile migliorare concretamente l’iter terapeutico per tumore della mammella. Il parametro di riferimento sarà non solo l’efficacia oncologica dei trattamenti, ma anche la qualità di vita della donna.

La medicina del valore

Il progetto si basa sui principi della Medicina del Valore. Questo approccio molto innovativo è nato alla Harvard Business School. L’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) ha iniziato ad applicarlo da qualche anno all’analisi delle proprie attività, partendo proprio dalle patologie oncologiche ad alta incidenza nella popolazione. L’idea è misurare i risultati in termini di salute e qualità di vita considerando un arco temporale più vasto, di almeno due anni. Il problema è che mancano ancora evidenze oggettive raccolte e misurate per mettere in pratica i modelli teorici pensati per migliorare i risultati per il paziente e la sua famiglia. Questo studio non si limita solo a una semplice registrazione dei dati, ma le pazienti riceveranno servizi personalizzati sulla base delle esigenze che emergeranno progressivamente.

Un percorso di cura integrato

La definizione del rapporto costo-efficacia del percorso di cura mediante questo approccio della Medicina del Valore potrebbe consentire di creare un modello in grado di anticipare, al momento della diagnosi, i risultati clinici e funzionali. Questo creerebbe la possibilità di percorsi di cura omogenei in rela zione a diversi profili di rischio e alle relative implicazioni per le pazienti e le loro famiglie. L’obiettivo è realizzare percorsi terapeutici improntati ai principi di efficienza, efficacia, qualità, sicurezza e sostenibilità economica. Questi percorsi consentono di gestire in modo più appropriato le diverse fasi della malattia. Questa gestione offre non solo rilevanti vantaggi psicologici e pratici per la persona, ma ha anche come risultato l’ottimizzazione della spesa sanitaria, coniugando così continuità della presa in carico e sostenibilità del sistema.

Fonte: repubblica.it

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