La caduta dei capelli è uno degli effetti collaterali più temuti dalle donne che si devono sottoporre alla chemioterapia per la cura del tumore al seno.
Si tratta però di una fase transitoria a cui è possibile porre alcuni rimedi.
Sebbene l’alopecia non sia un disturbo grave e non abbia ripercussioni sull’organismo, può avere un forte impatto sul benessere psichico della donna per il radicale cambiamento della propria immagine.
In questo articolo spieghiamo perché la chemioterapia provoca la caduta dei capelli, e come è possibile limitare questo fastidioso effetto collaterale.
Come agisce la chemioterapia e perché fa cadere i capelli
La chemioterapia colpisce preferenzialmente le cellule tumorali attaccando il DNA o le proteine che lo producono, per interromperne la produzione.
Il problema è che l’azione tossica non è limitata alla sede del tumore: il farmaco si diffonde in tutto il corpo coinvolgendo anche le cellule sane che si moltiplicano di continuo, tra cui quelle che si occupano della produzione di peli e capelli, provocandone la caduta.
Non tutti i medicinali chemioterapici hanno le stesse conseguenze sui capelli, ma si tratta di un effetto collaterale strettamente correlato al tipo, alla dose e alla modalità di somministrazione del trattamento.
Come affrontare la caduta dei capelli
L‘alopecia è un effetto collaterale temporaneo: al termine della terapia, i capelli ricominciano il loro processo di crescita e possono tornare ad essere folti entro alcuni mesi.
Per rendere meno traumatico il conseguente cambiamento dell’aspetto fisico, si consiglia di accorciare progressivamente i capelli fino a rasarli.
Un’alternativa da valutare è la scelta della parrucca: per ottenere l’aspetto più simile ai capelli naturali, si consiglia di sceglierla prima di iniziare i trattamenti e di evitare quelle che prevedono l’uso di colle o bende adesive, che possono interferire con l’ossigenazione della cute e con la crescita naturale dei capelli.
Anche nel caso di foulard, fasce o accessori è sempre meglio prediligere materiali non sintetici, che consentano al cuoio capelluto di respirare.
Il casco refrigerante che riduce la caduta dei capelli
Ultimamente si parla molto del casco refrigerante da indossare durante la chemioterapia. Effettivamente l’ipotermia provoca il restringimento dei vasi sanguigni attraverso cui il farmaco raggiunge i bulbi piliferi, esponendoli ad una quantità inferiore di principio attivo.
Il dispositivo, disponibile solo in alcuni ospedali, deve essere indossato prima del trattamento fino al termine della seduta di chemioterapia. Il successo dipende da molte variabili, tra cui il tipo di farmaco (funziona meglio se si assumono solo le antracicline), le caratteristiche del capello e l’efficienza del dispositivo.
Un nuovo studio per limitare la caduta dei capelli
Un recente studio condotto dagli scienziati dell’Università di Manchester e pubblicato sull’Embo Molecular Medicine, sta valutando una nuova strategia per contrastare la perdita dei capelli durante la chemioterapia.
La ricerca si è concentrata sulla prevenzione dei danni ai follicoli piliferi provocata dai taxani (farmaci chemioterapici), sfruttando le proprietà dei farmaci CDK4/6 inibitori, una nuova classe di medicinali che blocca temporaneamente la divisione cellulare senza effetti tossici.
Nonostante siano necessari ulteriori ricerche che confermino gli studi, grazie a questi risultati potrebbe essere possibile sviluppare dei medicinali ad uso esterno per ridurre la perdita dei capelli indotta dalla chemioterapia.
I trattamenti oncologici con SenoClinic
SenoClinic si avvale di uno staff medico multidisciplinare che studia il trattamento più adeguato per ogni singola paziente con l’obiettivo di garantire il massimo risultato terapeutico e di minimizzare il più possibile gli effetti collaterali associati alle cure, come la perdita dei capelli.
I nostri oncologi e i nostri psicologi operano in sinergia per aiutare le pazienti ad affrontare nel migliore dei modi un periodo sicuramente complicato della loro vita.
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