Mastectomia preventiva controlaterale

La mastectomia preventiva controlaterale, ovvero l’asportazione della mammella sana dopo che l’altra è stata colpita da un tumore, è una pratica in forte aumento negli ultimi anni.

Tuttavia la sua efficacia non è sempre provata. Una donna che ha già subito un intervento per un tumore al seno corre un rischio minimo (2-8%) che il cancro colpisca la ghiandola mammaria controlaterale.

Un altro discorso è la chirurgia profilattica nelle donne che presentano una mutazione dei geni Brca (1 e 2).

Facciamo chiarezza sulla mastectomia preventiva controlaterale

Cosa significa mastectomia preventiva controlaterale?

  • Mastectomia, si tratta di un intervento atto alla rimozione di tutta la ghiandola mammaria. È ovviamente un’operazione invasiva, che può avere un impatto notevole sulla vita personale e sociale della donna.
  • Preventiva, il termine indica che l’asportazione della ghiandola non è eseguita, in questo caso, su un seno malato, bensì su uno sano allo scopo di scongiurare la formazione di un tumore.
  • Controlaterale, questo aggettivo indica che la donna è stata già precedentemente operata per la rimozione di un tumore all’altro seno, con un approccio di tipo invasivo, come la mastectomia che ha lo scopo di rimuovere l’intera ghiandola mammaria. A scopo preventivo, la paziente può poi scegliere di rimuovere anche l’altro seno, anche se non è in alcun modo affetto dal cancro.

La mastectomia preventiva controlaterale è davvero necessaria?

Si stima che la probabilità che una donna precedentemente colpita dal tumore al seno ne sviluppi un secondo dal lato opposto sia solo del 2-8%, la percentuale non sarebbe quindi tale da giustificare un intervento così invasivo.

Perchè allora così tante donne ancora scelgono di intraprendere questa strada? I motivi sono più di uno. In primis a giocare un ruolo importante è la paura.

Una donna che abbia vissuto l’esperienza ovviamente negativa del cancro al seno può poi vivere con il timore di poterne sviluppare un altro e proprio per questo opta per la mastectomia controlaterale.

Non meraviglia quindi che un’altra ragione per cui viene scelto questo tipo di intervento sia quello di giungere ad una situazione di maggiore serenità.

È perciò fondamentale che l’equipe di medici e psicologi che seguono la paziente le diano tutte le informazioni di cui necessita, compresa l’effettiva possibilità che venga colpita nuovamente dal cancro al seno.

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La mastectomia preventiva in donne con mutazioni genetiche

La mastectomia profilattica controlaterale non deve essere confusa con la mastectomia profilattica in caso di mutazione genetica, effettuata cioè in presenza di evidenti mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2.

Sono pochi gli interventi simili effettuati ogni anno in Italia. Si tratta della situazione vissuta diversi anni fa dall’attrice Angelina Jolie o poco tempo fa dalla top model Bianca Balti, che hanno optato per l’asportazione preventiva dei due seni a causa di una conclamata predisposizione genetica e familiarità al tumore.

Queste notizie sono sempre accompagnate da opinioni contrastanti, ma in questi casi la chirurgia preventiva può essere una scelta della donna poichè le mutazioni dei geni BRCA risultano responsabili di un aumento dei casi di malattia.

C’è da chiarire che la mastectomia preventiva non porta a zero la probabilità di avere in futuro la malattia, perché una piccola parte del tessuto mammario può rimanere sotto la pelle, ma ne riduce il rischio.

Il commento della Dr.ssa Simonetta Rossi

«Alle donne a cui viene asportato un tumore al seno, si prospettano due strade: la mastectomia profilattica controlaterale o un rigido iter di controlli che permetta di ricorrere all’intervento se la malattia si ripresentasse.

Asportare una mammella sana comporta una differenza trascurabile in termini di sopravvivenza, anche a vent’anni di distanza dall’intervento, oltre a comportare una serie di complicanze anestesiologiche, infezioni o contratture capsulari che non riusciamo ancora a ridurre a zero, nonostante i progressi compiuti dalla chirurgia per la cura del tumore al seno.»

Perchè la mastectomia profilattica è un pensiero sempre più diffuso

La mastectomia profilattica controlaterale è un pensiero sempre più ricorrente per le donne che hanno già alle spalle una diagnosi di tumore al seno, nonostante l’assenza di vantaggi in termini di sopravvivenza.

A spingere le pazienti verso questa scelta sono la scarsa informazione e il desiderio di prolungare la loro vita, come prevedibile risposta alla malattia incrociata lungo il proprio cammino o in alcuni casi il desiderio di ridurre al minimo l’asimmetria tra il seno operato e quello sano.

La mastectomia a Roma da SenoClinic

Lo staff medico multidisciplinare di SenoClinic supporta le donne che devono sottoporsi alla mastectomia per l’asportazione di un tumore al seno anche nelle fasi successive all’intervento, al fine di indirizzarle sempre alla scelta migliore, sia per la salute fisica che per il benessere personale.

AVVISO ALLE UTENTI
Le informazioni contenute in questa pagina sono solo a scopo informativo e non possono assolutamente sostituire il parere del medico. Ogni terapia è individuale e deve essere monitorata dal proprio specialista. Per risolvere i tuoi dubbi richiedi tranquillamente un consulto a SenoClinic.

Bibliografia

Jacob JA. More Women With Breast Cancer Opt for Bilateral Mastectomy Despite Lack of Survival Benefit. JAMA. 2016;315(20):2154–2156. doi:10.1001/jama.2016.3584

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