Autopalpazione: istruzioni per l’uso

Tecnicamente il seno è quell’organo di cui Madre Natura ha dotato i mammiferi per nutrire i propri piccoli ma, praticamente, quando si restringe la riflessione agli esseri umani, è un vero e proprio concentrato di sensualità e femminilità.

Ogni bambina cresce giocando a fare la mamma ed emulando giochi di ruolo, che la facciano sentire donna. Cresce e gioca a fare la donnina, indossando i tacchi alti della mamma e barcollando per casa, mette inoltre i mandarini nella canotta, immaginando di avere i seni come quelli di una donna adulta. Da adolescente, la ragazzina, si guarda frequentemente allo specchio, attendendo che lo specchio le rimandi un’ immagine di sé più morbida, formosa e femminile. Il seno, organo altamente simbolico, è quindi il primo segnale di una “femminilità conquistata”.

Una donna si identifica con il proprio seno, grande o piccolo che sia; questo è un aspetto fondamentale che non dovrebbe essere mai sottovalutato quando si affrontano problematiche come il cancro al seno o alte patologie.

Il nemico delle donne

Una donna su dieci è colpita da tumore al seno, dato allarmante che introduce la necessità della diagnosi precoce per ridurre la percentuale di mortalità nei soggetti colpiti. Gli strumenti che la scienza ha messo a disposizione della medicina diagnostica sono fondamentali per la prevenzione, ma l’autopalpazione rimane il metodo più immediato per rendersi conto da sole della salute del proprio seno.

È normale prendersi un bello spavento se facendo la doccia o controllandosi, si sente una “pallina”, ma mentre si aspetta la visita del senologo è bene tener presente che i dati medici dicono che nella maggior parte dei casi quella nocciolina non nasconde nulla di preoccupante. Spesso si tratta di una cisti o di un nodulo benigno.

L’autopalpazione

L’autopalpazione è quindi fondamentale nella prevenzione del tumore al seno, te lo senti ripetere da sempre. Ma come si fa?

La prima fase è quella dell’osservazione, davanti allo specchio. Poi segue la palpazione vera e propria, che si può fare anche sotto la doccia. Bastano un paio di minuti e i gesti da compiere sono molto semplici e naturali. Eppure la maggior parte delle donne non la fa, perché ha paura di non eseguirla correttamente o teme quello che potrebbe sentire, ma è solo conoscendo il proprio corpo, mese dopo mese, che è possibile accorgersi dei cambiamenti che devono farci insospettire.

L’ideale è praticare l’autopalpazione tutti i mesi. Questa dev’essere fatta quando il seno è morbido, e cioè 4 o 5 giorni dopo la fine del ciclo mestruale. Durante la menopausa non c’è un momento consigliato, ma è bene comunque praticarla a scadenze regolari (all’inizio del mese, per esempio). Si dovrebbe iniziare verso i 20 anni e continuare per tutta la vita, visto che i rischi di cancro al seno non diminuiscono con l’avanzare dell’età.

Istruzioni per l’uso

Inizia con un’attenta osservazione del busto davanti allo specchio:

  • Osserva se ci sono cambiamenti nelle dimensioni e nella simmetria dei seni.
  • Poi sporgi il busto leggermente in avanti.
  • Alza e abbassa le braccia verso avanti: osserva il contorno dei seni, non ci dev’essere nessuna deformazione o irregolarità localizzata.

La palpazione propriamente detta si fa però in posizione supina, mettendo un cuscino sotto le spalle:

  • Appoggia la mano destra sul seno sinistro. Fai dei piccoli movimenti circolari facendo roteare il seno da entrambi i lati. È inutile premere, ma si raccomanda di ispezionare con tocco leggero tutta la superficie del seno.
  • Palpa anche le ascelle, cercando eventuali cambiamenti di volume.

Se non sei sicura di ciò che senti, non esitare a chiedere al tuo medico di mostrarti come fare.

Come si presenta una “forma” sospetta

• È tonda, liscia sotto la pelle, simile a una pallina gommosa e può darsi che cresca anche nel giro di poco tempo: di solito è una cisti ed è più frequente tra i 30 e i 50 anni, soprattutto quando si avvicina la menopausa. È una formazione benigna che contiene all’interno un liquido sieroso che viene prodotto naturalmente dal seno. Ma che in certi casi, anziché riassorbirsi, si deposita.

Cosa fare: tienila sotto controllo con l’ecografia e la mammografia se sei over 40. Se è molto grossa si può ridurre, aspirandone il contenuto con un ago.

• Sembra un sassolino, rigido se lo schiacci e dai bordi irregolari se ne segui i contorni col polpastrello: un nodulo con queste caratteristiche deve insospettire, ma solo con ecografia e mammografia il senologo può fare una diagnosi certa.

Cosa fare: Fai subito tutti gli accertamenti. Ma tieni conto che oggi un tumore sotto i due centimetri guarisce praticamente nel 90 per cento dei casi, e quasi sempre l’intervento salva il seno.

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