L’osteoporosi viene chiamata anche “ladra di ossa” perché procede in silenzio, consumando e degradando la struttura dell’osso, e quando ce ne accorgiamo il danno è già fatto!
È una patologia tipica dell’età avanzata, insidiosa e spesso asintomatica, che si tende a sottovalutare fino a quando un’improvvisa frattura porta alla luce il problema.
Cos’è l’osteoporosi
L’osteoporosi è una malattia sistemica dell’apparato scheletrico, caratterizzata da una bassa densità minerale e dal deterioramento della micro-architettura del tessuto osseo, con conseguente aumento della fragilità ossea.
L’osso è un tessuto vivente che viene costantemente scomposto e sostituito. L’osteoporosi si verifica quando la creazione di nuovo osso non tiene il passo con la perdita di osso vecchio.
Questo processo può verificarsi con l’avanzare dell’età o per patologie pregresse: le ossa diventano deboli e fragili, così fragili che una caduta o anche un lieve trauma possono causare una frattura. Le fratture correlate all’osteoporosi si verificano più comunemente nell’anca, nel femore, nel polso o nella colonna vertebrale.
Cosa succede alle ossa con l’osteoporosi
Osteoporosi significa letteralmente osso poroso, infatti, confrontando l’interno di un osso sano con uno che è diventato poroso, il problema è evidente.
Come funziona il rimodellamento osseo
Il rimodellamento osseo è un processo ciclico e continuo necessario a rimuovere il tessuto osseo più vecchio per sostituirlo con tessuto più giovane.
Il processo si svolge in tre fasi: alcune delle cellule ossee iniziano a disgregare la matrice ossea (fase del riassorbimento), mentre le nuove cellule ossee iniziano l’osteogenesi depositando l’osteoide, la matrice organica, nelle cavità ossee (fase della formazione).
Quando la matrice ha raggiunto uno spessore sufficiente, inizia la fase di mineralizzazione dell’osso che, con l’aiuto del calcio, aumenta la densità del nuovo osso.
Ogni anno, circa il 10% della massa ossea si rinnova completamente, modificando la struttura del tessuto osseo in base alle richieste dell’organismo.
Come cambiano le ossa durante la crescita
Le ossa sono in costante stato di rinnovamento: per tutta la vita vengono prodotte nuove ossa e vecchie ossa vengono scomposte.
Quando si è giovani, il corpo produce ossa nuove più velocemente di quanto non si degradino le ossa vecchie e la massa ossea aumenta. Dopo i primi 20 anni questo processo rallenta e la maggior parte delle persone raggiunge il picco di massa ossea entro i 30 anni.
Man mano che le persone invecchiano, la massa ossea si perde più velocemente di quanto si produca.
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I sintomi dell’osteoporosi
La demineralizzazione ossea si sviluppa in modo lento e progressivo, e in generale, anche quando si arriva all’osteoporosi, non ci sono sintomi o segni particolari prima dell’improvvisa comparsa di una frattura.
Le fratture vertebrali da osteoporosi possono essere completamente asintomatiche oppure sono spesso sottovalutate e considerate come un semplice “mal di schiena”, da trattare con un po’ di riposo e qualche analgesico, senza essere correttamente indagate e diagnosticate con una radiografia della colonna.
Nel caso di ripetute fratture vertebrali si può notare un incurvamento della schiena (gobba) e una riduzione dell’altezza.
I fattori di rischio per l’osteoporosi
Numerosi fattori possono aumentare la probabilità di sviluppare l’osteoporosi:
Età: più si invecchia, maggiore è il rischio di osteoporosi.
Storia familiare: avere un genitore o un fratello con l’osteoporosi espone a un rischio maggiore.
Livelli di ormoni femminili: la riduzione dei livelli di estrogeni nelle donne in menopausa è uno dei più forti fattori di rischio per lo sviluppo dell’osteoporosi.
Problemi alla tiroide: troppo ormone tiroideo può causare la perdita ossea. Ciò può verificarsi se la tiroide è iperattiva o se si assumono farmaci ormonali per curare una tiroide ipoattiva.
Steroidi e altri farmaci: l’uso a lungo termine di farmaci corticosteroidi interferisce con il processo di ricostruzione ossea.
Cancro: i trattamenti per il carcinoma prostatico che riducono i livelli di testosterone negli uomini e quelli per il carcinoma mammario che riducono i livelli di estrogeni nelle donne possono accelerare la perdita ossea.
Carenza di calcio: un basso apporto di calcio contribuisce alla riduzione della densità ossea, alla perdita ossea precoce e ad un aumentato rischio di fratture.
Disturbi alimentari: bulimia, diete eccessive ed essere sottopeso indeboliscono l’osso sia negli uomini che nelle donne.
Chirurgia gastrointestinale: la chirurgia per ridurre le dimensioni dello stomaco o per rimuovere parte dell’intestino limita la quantità di superficie disponibile per assorbire i nutrienti, incluso il calcio.
Osteoporosi e patologie pregresse
Il rischio di osteoporosi è maggiore anche nelle persone che hanno determinati problemi di salute, tra cui:
- Celiachia
- Malattia infiammatoria intestinale
- Malattia renale o epatica
- Cancro
- Lupus
- Mieloma multiplo
- Artrite reumatoide
Stile di vita
Alcune cattive abitudini possono aumentare il rischio di osteoporosi:
Stile di vita sedentario: le persone che trascorrono molto tempo sedute hanno un rischio maggiore di osteoporosi rispetto a quelle che sono più attive.
Eccessivo consumo di alcol: il consumo regolare di più di due bevande alcoliche al giorno aumenta il rischio di osteoporosi.
Vizio del fumo: anche il fumo di tabacco contribuisce ad indebolire le ossa.
Prevenzione dall’osteoporosi
La dieta
Una buona alimentazione è fondamentale per mantenere le ossa sane.
Si raccomanda innanzitutto di assumere la giusta quantità di calcio: questo minerale da solo non contrasta l’osteoporosi ma, essendo quello presente in maggior quantità nell’osso, svolge un ruolo essenziale nella formazione dello scheletro, nella prevenzione e nel programma terapeutico.
Buone fonti di calcio includono:
- Latticini a basso contenuto di grassi
- Verdure a foglia verde scuro
- Salmone e pesce azzurro
- Prodotti a base di soia, come il tofu
- Cereali arricchiti di calcio
- Succo d’arancia
Inoltre è indispensabile garantire all’organismo la giusta dose di vitamina D , senza la quale il calcio non si fissa nelle ossa. Questa vitamina si forma principalmente grazie all’azione dei raggi solari a diretto contatto con la pelle, mentre con poche eccezioni è scarsamente presente negli alimenti.
Esercizio fisico
L’esercizio fisico può aiutare a costruire ossa forti e rallentare la perdita ossea. Non importa quando si inizia, ma si otterranno maggiori benefici se ci si comincia ad allenarsi regolarmente da giovani e si continua per tutta la vita.
Incidenza dell’osteoporosi sulla salute degli anziani
In Italia, il 23% delle donne oltre i 40 anni e il 14% degli uomini con più di 60 anni è affetto da osteoporosi ed è a rischio di frattura osteoporotica.
Le fratture più comuni associate all’osteoporosi si verificano a livello dell’anca, del femore, della colonna vertebrale e del polso. La probabilità che si verifichino queste fratture aumenta con l’età sia nelle donne che negli uomini.
Diagnosi e cura dell’osteoporosi con SenoClinic a Roma
L’osteoporosi non si cura ma mettendo in pratica una serie di cambiamenti nello stile di vita, insieme alle cure mediche appropriate, è possibile prevenirla o tenerla sotto controllo.
In genere l’iter prevede alcuni esami ematici, i dosaggi ormonali, il dosaggio della vitamina D e la MOC-Dexa, l’esame gold standard per la diagnosi e il monitoraggio dell’osteoporosi.
La MOC Dexa, nota anche come densitometria ossea, è il principale test in grado di diagnosticare l’osteoporosi prima che si verifichi una frattura. Il test aiuta a stimare la densità delle ossa e le possibilità di andare incontro ad una rottura.
La MOC Dexa a Roma
SenoClinic è anche Centro Osteoporosi e MOC Dexa a Roma. I nostri Specialisti si occupano di prevenzione, diagnosi e trattamento dell’Osteoporosi e delle problematiche ad essa collegate.
SenoClinic opera a Roma presso la Casa di Cura Villa Mafalda.
AVVISO ALLE UTENTI
Le informazioni contenute in questa pagina sono solo a scopo informativo e non possono assolutamente sostituire il parere del medico. Ogni terapia è individuale e deve essere monitorata dal proprio specialista. Per risolvere i tuoi dubbi richiedi tranquillamente un consulto a SenoClinic.
Fonti bibliografiche