Sbalzi d’umore, vampate e calo di attenzione sono solo alcuni dei problemi che il trifoglio rosso è in grado di contrastare durante la menopausa, quel periodo fisiologico della vita di una donna in cui si possono verificare fastidi e disturbi di diversa origine.
In menopausa l’organismo deve adattarsi a numerosi cambiamenti ormonali, in particolare ad un livello inferiore di estrogeni, testosterone, progesterone, ormone luteinizzante e ormone follicolo-stimolante.
Quando le conseguenze di questo scompenso ormonale diventano invalidanti, si può ricorrere ad una terapia ormonale sostitutiva, ma in condizioni normali è possibile alleviare i sintomi con abitudini sane e integratori alimentari che sfruttano i benefici di principi attivi naturali, come il trifoglio rosso.
Cosa contiene il trifoglio rosso?
Il trifoglio rosso appartiene alla famiglia dei legumi ed è noto per essere un prezioso alleato in menopausa. Questo è dovuto alla presenza dei flavonoidi, dalla potente azione antiossidante, e degli isoflavoni, che assomigliano agli estrogeni sia per l’aspetto strutturale che funzionale.
Il trifoglio rosso è anche ricco di minerali (cromo, magnesio, calcio, silicio, fosforo), potassio e vitamine (niacina, tiamina e vit. A, B12, E, K, C), che contribuiscono al benessere generale dell’organismo.
A cosa serve il trifoglio rosso in menopausa?
il trifoglio rosso è in grado di ridurre i sintomi tipici della menopausa: grazie ad un’azione simile a quella degli estrogeni aiuta a contrastare i disturbi tipici della menopausa, come:
- vampate di calore;
- disturbi del sonno;
- tachicardia;
- mal di testa;
- sbalzi d’umore;
- secchezza vaginale.
Il trifoglio rosso, inoltre, aiuta a prevenire l’osteoporosi perché stimola la mineralizzazione ossea.
Trifoglio rosso e menopausa: controindicazioni
Gli integratori a base di trifoglio rosso sono facilmente digeribili e meglio assimilabili rispetto ad altri rimedi, come soia e miglio. Nonostante siano generalmente ben tollerati, in casi molto rari si manifestano disturbi come nausea e mal di stomaco, situazioni in cui bisogna subito sospendere l’assunzione.
Data la elevata concentrazione di estrogeni, si sconsiglia di ricorrere al trifoglio rosso in gravidanza e allattamento o in caso di patologie come:
- endometriosi;
- disturbi alla tiroide;
- fibromi e tumori al seno, ovaie o utero;
- carcinoma della prostata negli uomini.
Se si assumono abitualmente farmaci, è meglio consultare il medico prima dell’assunzione del trifoglio rosso, perché potrebbe interferire con alcuni principi attivi come tamoxifene, contraccettivi, anticoagulanti e antiaggreganti piastrinici.
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