Polipo endometriale: cosa è e come trattarlo?
Definiamo come polipo endometriale, o uterino, una crescita anomala di tessuto composto da ghiandole, tessuto connettivo e vasi sanguigni, che sporge all’interno dell’utero.
Le dimensioni di tali lesioni variano dai 5 mm fino a dimensioni molto maggiori, quasi a riempire l’intera cavità e generalmente sono più comuni tra i 40 ed i 60 anni.
Distinguiamo i polipi peduncolati (dotati di un iniziale stretto peduncolo) da quelli sessili (privi di gambo ed a base piatta). Generalmente di struttura liscia, il loro colore varia dal giallo al marrone chiaro, risultando composti da un endometrio (tonaca mucosa uterina interna) che varia dal tessuto normale all’iperplasia.
I polipi endometriali rappresentano il principale reperto patologico riscontrabile nell’utero, risultando, nella stragrande maggioranza, di natura benigna.
Cause e fattori di rischio
Nonostante non via sia un’estrema chiarezza sulle cause della formazione dei polipi uterini, sono noti alcuni fattori di rischio, potenzialmente correlati agli stessi.
Innanzitutto un aumento dei recettori endometriali agli estrogeni (la cui azione stimolante alla crescita dell’endometrio risulterebbe così aumentata) nonché una riduzione dei fattori chimici che regolano l’apoptosi (definibile come processo che facilita l’autodistruzione cellulare necessaria per il ricambio tessutale).
Altri fattori di rischio sono rappresentati dagli estrogeni (ormoni sessuali femminili) e da alcuni farmaci (il Tamoxifene, utilizzato per i tumori mammari).
Sintomi e Complicanze dei polipi endometriali
Pur essendo generalmente benigni, i polipi endometriali in una piccola minoranza possono avere caratteristiche maligne, oltre che presentare sintomi variabili.
Tra i principali ricordiamo:
- Sanguinamenti: rappresentano il sintomo principale presentandosi in quasi 2 donne su 3. Non risultano proporzionati alle dimensioni del polipo ma verosimilmente all’età delle pazienti. Parrebbero riconducibili alla congestione venosa del tessuto dei polipi e\o alla morte degli strati superficiali.
- Infertilità: le portatrici di polipi uterini presentano una minore tendenza ad iniziare e concludere una gravidanza.
I polipi endometriali infatti possono interferire, ostacolando il transito degli spermatozoi diretti alle tube, impedendo l’impianto dell’embrione nell’endometrio o provocando una generalizzata infiammazione dell’endometrio stesso, che interferirà con tutte le attività uterine. È stato, inoltre, ipotizzato un ruolo da parte delle varie sostanze pro-infiammatorie prodotte dai polipi.
Alla pari è dato rilevare come, una volta rimossi i polipi, la probabilità di una gravidanza ritorni a percentuali standard.
- Neoplasie: come detto, i polipi sono lesioni benigne ma in meno dell’1% dei casi è descritta una loro trasformazione maligna in adenocarcinoma, soprattutto nelle pazienti in post-menopausa.
I fattori di rischio per tale trasformazione sono rappresentati soprattutto da: età, ipertensione arteriosa, obesità, terapia ormonale, uso di farmaci antineoplastici tipo il Tamoxifene, nonché le dimensioni del polipo. Alcuni esperti hanno valutato a meno del 10% la prevalenza di una trasformazione maligna in pazienti geriatriche con polipi endometriali.
Diagnosi di un polipo endometriale
Oltre che sulla narrazione dei sintomi e sull’esame ginecologico con isteroscopia, la diagnosi dei polipi endometriali si basa innanzitutto sull’ecografia transvaginale, che permette di valutare le condizioni dell’endometrio ed eventuali sue anomalie.
L’aggiunta dell’analisi doppler permette di valutarne la vascolarizzazione. Altro esame utilizzabile e di un certo rilievo è l’ecografia con infusione salina uterina o sonoisterografia, ecografia transvaginale con introduzione di una soluzione salina nell’utero. La diagnosi strumentale dovrà, successivamente essere confermata da quella istologica.
Terapia e trattamento del polipo endometriale
La gestione dei polipi endometriali dipende dai sintomi, dal rischio di malignità e dai problemi di fertilità. Può essere raggruppato in chirurgia conservativa, chirurgia radicale e conservativa non chirurgica.
Piccoli polipi asintomatici possono risolversi spontaneamente, in questi casi l’attesa ed i periodici controlli specialistici possono essere il trattamento di prima scelta. Tuttavia, nelle donne che soffrono di infertilità, la maggior parte dei polipi uterini non sembra regredire spontaneamente e di solito è necessario un intervento chirurgico.
Il trattamento farmacologico attuabile si basa sull’utilizzo del progesterone (ormone sessuale femminile il cui compito principale è quello di interrompere lo sviluppo dell’endometrio).
Prognosi
La prognosi dei polipi uterini è generalmente favorevole, anche se le lesioni chirurgicamente rimosse possono recidivare, motivo per cui risulta ancor più giustificata una periodica valutazione medica specialistica.
Prevenzione
La prevenzione per contrastare la formazione dei polipi endometriali si basa sia su regole generali (controllo del peso, attività fisica e corretta alimentazione ecc.) che su periodici controlli medico specialistici.
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Bibliografia