L’epidemia da Coronavirus e le sue conseguenze, vanno spiegate anche ai più piccoli.
«Mamma, papà: ma perché vanno tutti in giro con la mascherina?».
Alzi la mano il genitore che nelle ultime settimane non abbia ricevuto una richiesta simile dal proprio figlio.
L’arrivo nel nostro Paese dell’epidemia provocata dal nuovo Coronavirus sta portando le famiglie ad affrontare la questione anche con i più piccoli.
Vista la portata delle misure adottate, sminuire il problema, oltre che inutile rischia di essere anche controproducente.
Perciò, con un linguaggio chiaro e scevro da qualsiasi sensazionalismo, è il caso di raccontare tutta la verità ai bambini, che tra qualche anno si ritroveranno a studiare la più importante epidemia dell’ultimo secolo sui banchi di scuola.
La regola numero 1 è parlarne
Cosa dire ai più piccoli su quanto sta accadendo in Italia?
Così come quando si affrontano altre situazioni delicate, gli specialisti ritengono necessario un confronto sulla questione Coronavirus. Questo perchè l’incertezza rischia di alimentare le paure, in maniera anche immotivata e i bambini, dai 3 anni in su, percepiscono cosa sta accadendo e riconoscono il cambiamento nelle abitudini quotidiane.
Quindi occorre essere sinceri: spiegando cos’è un virus, come si trasmette, quali malattie può causare e quali strumenti abbiamo per difenderci.
L’occasione è utile anche per far capire ai bambini quanto sia importante, in questo momento, lavare spesso e accuratamente le mani.
Una volta rimarcato il concetto, bisogna però lasciarli liberi di compiere questo atto da soli per responsabilizzarli.
Un’importante raccomandazione è l’utilizzo di toni tranquilli: reazioni scomposte da parte dei bambini possono nascere in contesti sopraffatti dall’ansia perchè i più piccoli tendono a preoccuparsi se vedono mamma e papà poco sereni: questo vale sempre, al di là del Coronavirus.
La regola numero 2 è essere chiari
Dire tutta la verità, né più né meno. Provare a raccontarla in toni molto meno ansiosi di quelli che vengono usati in questi giorni e allarmano allo spasimo la mente dei nostri figli.
Potrebbe essere efficace descrivere il Coronavirus come un animale da mettere in trappola e da sconfiggere in cui i più piccoli insieme agli adulti sono i supereroi.
E’ comunque fondamentale che i bambini vengano allertati e allarmati perché così percepiscono un rischio e imparano a fare tutto quello che serve per evitare il pericolo.
In realtà è quello che hanno già fatto con noi i nostri genitori.
Ci hanno insegnato che prima di attraversare la strada, dobbiamo aspettare che il semaforo diventi verde altrimenti si rischia di essere tirati sotto da un’automobile. E questo ci ha permesso di imparare ad andare in giro sicuri per il mondo, sapendo come evitare gli incidenti.
Ci hanno insegnato che non si può mangiare solo cotoletta e patatine perché il nostro corpo per essere sano ha bisogno anche di fibre e vitamine che troviamo nella frutta e nella verdura.
Per il Coronavirus è un po’ la stessa cosa. Il bambini adesso vanno avvertiti che la fuorì c’è un virus di cui non conosciamo molte cose. E perciò ce ne dobbiamo difendere.
Fonte: www.fondazioneveronesi.it