Squilibri ormonali: i sintomi a cui prestare attenzione

Nell’organismo circolano ben 50 ormoni che influenzano tutte le funzioni del corpo: il sonno, la fame, la voglia di fare l’amore, la velocità con cui bruciamo ciò che mangiamo.

Gli ormoni sono anche l’ago biologico dell’umore, perché stimolano importanti aree del cervello: basta un lieve squilibrio nella loro produzione a scatenare un’infinità di disturbi.

Di seguito una breve guida che può aiutare a capire, sulla base di alcuni sintomi, qual è l’ormone da rimettere in riga.

Acne, peluria e ciclo ballerino

Brufoli e baffetti potrebbero essere la spia della sindrome dell’ovaio policistico, un disturbo ormonale dovuto a un malfunzionamento dell’ovaio.

Nelle donne affette da sindrome dell’ovaio policistico, la produzione di estrogeni e progesterone è alterata al punto che il ciclo diventa irregolare.

L’ovaio, inoltre, produce una maggior quantità di testosterone, primo responsabile dei problemi estetici: oltre ai foruncoli e ai peli che possono spuntare in sedi maschili come viso, addome o seno, si possono anche avere capelli grassi e problemi di sovrappeso.

Cosa fare

In presenza di questi sintomi sono necessari un controllo ginecologico e alcuni esami del sangue per valutare i livelli degli ormoni sessuali (dosaggio dell’LH e FSH, testosterone libero e totale ).

Cattivo umore e perdita di capelli

Questi disturbi potrebbero segnalare una riduzione delle funzioni della tiroide (ipotiroidismo), spesso dovuto a infiammazioni che colpiscono la ghiandola.

In molti casi, sono proprio i disturbi dell’umore il primo campanello d’allarme, ma anche il diradamento della chioma può essere un sintomo tipico.

Cosa fare

Pochi esami del sangue (il dosaggio del TSH e quello delle frazioni libere degli ormoni tiroidei, l’FT3 e l’FT4) sono in grado di fare chiarezza.

Una volta confermata la diagnosi, il medico può prescrivere una terapia ormonale sostitutiva.

Tachicardia e agitazione

Tachicardia e agitazione potrebbero essere legate invece a un problema di ipertiroidismo.

In questo caso la tiroide lavora troppo, producendo un’eccessiva quantità di anticorpi che l’organismo scatena erroneamente contro la ghiandola.

Così il metabolismo subisce una brusca accelerata e con esso tutte le funzioni sotto il controllo della tiroide, a partire dal battito cardiaco.

Anche aritmie, irrequietezza, insonnia, sudorazione eccessiva, calo di peso improvviso e alterazioni del ciclo possono essere conseguenze dell’ipertiroidismo.

Cosa fare

Anche in questo caso sono necessari gli esami per valutare la funzionalità della tiroide: TSH, FT3 , FT4, TRAB (anticorpi anti-recettore del TSH).

La terapia consiste nell’assumere (per periodi limitati) farmaci antitiroidei a base di metimazolo, che riducono drasticamente la sintesi degli ormoni.

Calo del desiderio e spossatezza

Con la fine dell’età fertile il testosterone si riduce del 50%, e il DHEA del 70-80%. Il primo è l’ormone del desiderio, mentre il secondo è il precursore di tutti gli ormoni e agisce a 360° sull’organismo.

Ecco perché in menopausa spesso ci si sente a terra e senza desiderio sessuale.

Cosa fare

Dopo i dosaggi ormonali, se la diagnosi è confermata e le condizioni di salute della donna lo consentono, lo Specialista può prescrivere la terapia ormonale sostituitiva.

Nervosismo

Tra gli ormoni dell’organismo c’è anche il cortisolo, fondamentale per reagire quando ci si trova in situazioni di emergenza.

Se però rimane costantemente alle stelle, come capita in periodi di forte stress, può tradursi in un nemico della salute: il cortisolo infatti riduce le difese immunitarie, aumenta la pressione e la glicemia.

Cosa fare

La soluzione per riportare il cortisolo entro valori ottimali è un’attività fisica moderata e di tipo aerobico: 20-30 minuti di passeggiata a passo sostenuto o una pedalata di mezz’ora ad andatura normale ogni giorno.

Non bisogna però esagerare con sessioni troppo faticose in palestra, che otterrebbero l’effetto di far alzare questo ormone.

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